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In universo esistenziale l'atto della scrittura instrada la trama di "Cieli di rame". Vi è il canto della vita, l'amarezza dei silenzi e la liturgia di un osservatore senza nome che sonda tratti di ombre umane, in una ricerca tesa verso l'amore e la sua identità obbiettiva. In disequilibrio emotivo il protagonista cede ai temi dell'infanzia la felicità interiore, dissolvendo le spigolose marcature della malinconia, offrendosi al prossimo, pur provando la restrizione emotiva di un'anima tradita. In preda ai sensi, da visioni oniriche nascerà l'eroe, con sembianze di versi, da umiliati splendori interiori seguirà tratte dei cieli.